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Sule piedi azzurri

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Sule piedi azzurri

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Sule piedi azzurri

North Seymour è una piccola isola delle Galápagos, l’arcipelago diventato famoso soprattutto per le osservazioni e le descrizioni di Charles Darwin delle numerose specie endemiche che le abitano, che furono da ispirazione per elaborare la sua teoria dell’evoluzione. Ogni anno tra dicembre e gennaio, su questo piccolo pezzo di terra di appena 2 chilometri quadrati in mezzo al mare, centinaia di sule piediazzurri (Sula nebouxii excisa) si ritrovano per una cerimonia del corteggiamento caratteristica e buffa, di grande interesse per gli etologi che studiano il comportamento degli uccelli.

Tra gli scogli delle spiagge di North Seymour, un esemplare maschio di sula piediazzurri si avvicina a una femmina, fissandola negli occhi. Poi, per attirare ulteriormente la sua attenzione, solleva molto lentamente una zampa, la riporta al suolo e solleva l’altra. Il rituale serve per mostrare alla futura compagna il caratteristico colore azzurro dei suoi piedi palmati: più è intenso e uniforme, più significa che il corteggiatore è in salute e potrà dare maggiori garanzie per proseguire la specie e badare ai piccoli. La femmina osserva, squadra il suo potenziale compagno e imita i suoi movimenti, mostrando a sua volta le zampe azzurre. Ma il rituale non è finito.

Dopo essersi confrontati i piedi palmati a vicenda, il maschio si avvicina alla femmina, apre le ali e punta il becco verso il cielo, emettendo un verso che ricorda il fischio di un flauto giocattolo. La femmina si avvicina e fa schioccare il becco con il potenziale compagno, senza essere ancora convinta della sua scelta. Nonostante il maschio le provi tutte, dimostrando le sue capacità nel raccogliere piccole rocce o ramoscelli per costruire il nido, o tornando a fare il suo lento tip-tap con le zampe, spesso la femmina di sula piediazzurri lascia perdere e va in cerca di un nuovo corteggiatore. Il rituale si ripete decine di volte ogni giorno per buona parte degli esemplari, e per la gioia degli etologi che li possono osservare indisturbati sulla piccola isola.

Esistono due sottospecie principali di sule dai piediazzurri: una vive alle Galápagos, l’altra lungo le coste del Messico occidentale e del Perù, con colonie che spesso si spingono fino alla California, altre ancora sono nell’Ecuador continentale. Questi uccelli non hanno particolari predatori da cui difendersi e non sono nemmeno una preda per i cacciatori, quindi conducono una vita piuttosto tranquilla e senza grandi preoccupazioni, anche se la loro popolazione è in lieve declino a causa del minor numero di sardine nei tratti di mare vicini alle coste. Non dovendosi confrontare con molti pericoli, si lasciano avvicinare facilmente, sia dai turisti che visitano l’arcipelago, sia dai ricercatori che li studiano. Sul New York Times, Natalie Angier racconta che gruppi di ricerca dal Messico e dagli Stati Uniti seguono da molti anni le colonie delle sule piediazzurri, in alcuni casi da decenni. Hanno quindi raccolto molte informazioni sulle loro abitudini, su come gestiscono le relazioni e i casi di adulterio, senza contare la loro passione per confrontarsi le zampe. Una delle scoperte più sorprendenti, effettuata dai ricercatori dell’Università nazionale autonoma del Messico, è che gli esemplari che subiscono vessazioni e angherie da parte dei maschi più vecchi della niediata non hanno comunque problemi a farsi una vita e una famiglia, cosa che non succede sempre nel caso di altre specie.

Gli episodi di bullismo sono subìti dagli esemplari più giovani, di solito nel periodo in cui vivono ancora nel nido. Vengono beccati e morsicati, ma soprattutto gli viene sottratto il cibo dal becco. Raggiunta la maturità, anche i più vessati si dimostrano comunque sicuri di loro e pronti a cercarsi un partner per iniziare un nuovo nido insieme, tenendo sotto controllo gli esemplari più violenti.

Molte sule piediazzurri mantengono relazioni stabili e si accoppiano con lo stesso partner anche nelle stagioni successive. Nelle loro osservazioni di medio-lungo periodo, i ricercatori hanno notato che la fedeltà nella coppia porta a importanti vantaggi: le sule piediazzurri che stanno insieme da molto tempo sono più abili nell’allevare i loro pulcini e accompagnarli fino al momento in cui lasciano il nido. Il segreto di relazioni che durano così a lungo è dovuta a un’equa distribuzione degli oneri di coppia tra i due partner: il maschio e la femmina si dividono la cova delle uova e la ricerca del cibo da dare ai pulcini, con sforzi paragonabili (misurati dai ricercatori analizzando la loro massa muscolare e altri parametri). Ma i ricercatori hanno anche identificato un comportamento che contraddice in parte la creazione dei legami stabili di coppia. Per motivi che non sono stati ancora chiariti, le coppie in cui c’è una marcata differenza di età tra i due partner si rivelano più efficienti nell’allevamento dei pulcini rispetto alle coppie con la stessa età. Analizzando il comportamento in età adulta di 3.361 nuovi nati, hanno scoperto che le sule piediazzurri nate da partner con marcate differenze di età hanno più probabilità di diventare loro stesse genitori, rispetto alle coppie in cui maschio e femmina sono di un’eta simile.


Le sule piediazzurri sono nel complesso uccelli abitudinari: nidificano quasi sempre nella stessa zona e raramente si allontanano più di tanto dal loro nido. Sono ghiotti di sardine e le pescano compiendo spettacolari picchiate in acqua, a velocità intorno ai 90 chilometri orari. Resistono all’impatto grazie al loro becco affilato e ad alcune sacche d’aria nel cranio che protegge il cervello. Le femmine sono circa un terzo più grandi dei maschi e sono generalmente più forti. Colori e caratteristiche di zampe, becco e piumaggio sono invece uguali tra i due sessi, a differenza di altre specie dove i maschi hanno piume variopinte e molto più vistose per risaltare nella stagione degli accoppiamenti. La caratteristica più evidente e affascinante delle sule piediazzurri rimane comunque la colorazione delle zampe, su cui negli anni sono state effettuate diverse ricerche. Le analisi hanno rivelato che l’azzurro è dato da due elementi: c’è un blu-violetto di base, dovuto ad alcune particolari proteine nella pelle delle zampe, sul quale si somma la colorazione giallognola dei carotenoidi (estratti dai pesci di cui questi uccelli si nutrono) che si concentra proprio nelle zampe. Il giallo porta il colore di base a virare verso il classico azzurro-turchese. Inoltre, le sule piediazzurri hanno una visione con una marcata sensibilità alla luce blu-verde, e questo spiega il loro essere intenditori di piedi palmati.

Per questi uccelli, il colore delle zampe è fondamentale per trovare un partner sano. Attraverso alcuni esperimenti, i ricercatori hanno notato che se un esemplare resta a digiuno per un paio di giorni la colorazione dei piedi palmati diventa meno brillante. Anche problemi al sistema immunitario possono influire sulla tinta di azzurro, che diventa più spenta. In un altro esperimento i ricercatori hanno notato che i maschi evitavano le femmine le cui zampe erano state dipinte con colori atossici per coprire il solito azzurro. Per contro, se la colorazione delle zampe cambia nel maschio dopo la deposizione del primo uovo da parte della femmina, la seconda posa porta alla produzione di un uovo molto più piccolo, in quello che sembra essere un adattamento alle mutate condizioni del partner.

Le sule piediazzurri depongono solitamente due uova, ad alcuni giorni di distanza l’una dall’altra. Il pulcino nato dal primo uovo, e di poco più vecchio, ha nel complesso notevoli vantaggi rispetto al secondo per quanto riguarda le possibilità di crescita. In alcune sottospecie, la differenza può essere fatale per il più giovane: il pulcino più vecchio uccide nel nido il fratello, spingendolo fuori dal nido. I secondogeniti hanno speranze di sopravvivere solo se per altre cause il loro fratello maggiore muore.

Nella maggior parte delle sottospecie, comunque, la convivenza tra i due pulcini è tollerata dal fratello più anziano, soprattutto se i genitori riescono a sfamare a sufficienza entrambi. È in queste condizioni che i più piccoli sono sottoposti al “bullismo” dei grandi, che però dopo la maturazione si esaurisce senza strascichi, lasciando anche ai fratelli minori la possibilità di impratichirsi nel rituale per trovare un partner.

Natalie Angier
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