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Le Origini dei Pappagalli

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Le Origini dei Pappagalli

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Le Origini dei Pappagalli

Premessa

Questo articolo nasce dalla curiosità insita nell’uomo di scoprire cosa siamo stati e con noi gli esseri con cui viviamo e gli ambienti dove viviamo ed io non faccio eccezione, motivo per cui cerchiamo di aggiornare le nostre conoscenze circa l’origine o presunta tale, dei nostri amici becchi storti o ricurvi e più precisamente di quando si sono differenziati dagli altri uccelli. L’argomento, come capirete, richiederebbe un intero volume, ma come sempre, per rendere più sintetico e comprensibile ai più, ridurremo la trattazione agli elementi fondamentali. Parlare di origini con esattezza non è sempre facile perché si ha bisogno di dati certi ricavati principalmente da ritrovamenti fossili i quali difficilmente sono in ottimo stato di conservazione e forniscono risposte definitive. L’ultimo decennio però ha avuto un importanza incredibile per tutti gli ornitologi perché vi è stata la scoperta del più grande deposito di fossili riconducibili all’anello di congiunzione fra Dinosauri ed Uccelli. Questo, unito alle nuove possibilità fornite da nuove macchine ultraspecialistiche messe a punto a seguito di recenti metodiche di indagini, hanno permesso di trovare una nuova chiave di lettura per poter determinare il colore della loro pelle e del loro piumaggio; un traguardo impensabile per i ricercatori di solo un ventennio fa. Stiamo vivendo un momento particolare ed entusiasmante, almeno per i Paleontologi ed Ornitologi di tutto il mondo, per il fatto che le località di Yaulugou e Daxishan situate nel Liaoning, provincia della Cina occidentale, dopo aver dato alla luce l’Anchiornis huxley, ritenuto l’anello mancante tra Dinosauri ed Uccelli appunto, si stanno rivelando una vera miniera per gli studiosi in quanto non passa mese che non vengono ritrovati fossili come quello e molti altri di nuove specie con caratteristiche simili. Tutto ciò reso possibile dall’apertura di questo paese a ricerche congiunte con altri studiosi di altre nazioni. Il susseguirsi di questi ritrovamenti apre dei nuovi squarci sull’evoluzione degli uccelli a tal punto che molte tesi precedenti, anche di pochi anni, devono essere riviste ed aggiornate alla luce dello studio più dettagliato che si può eseguire in funzione dell’enorme quantità di materiale disponibile. Una spiegazione a tutta una certa fenomenologia relativa alla loro diffusione e localizzazione ce l’ha fornita la sinergia fra la Paleobiologia, Paleoantropologia e Paleogeografia. Pochi anni fa ho pubblicato per I.O l’articolo “Quando ai dinosauri spuntarono le penne” testo che ha cominciato a fare chiarezza su alcuni luoghi comuni circa l’anello di congiunzione tra gli uccelli ed i dinosauri per l’appunto e non con i serpenti e sulla allora tesi che le piume derivassero per trasformazione ed adattamento dalle squame di questi ultimi. Non mi dilungo su questo argomento lasciando la trattazione magari ad un altro intervento.



Origine



Come può notare anche un osservatore distratto, i Pappagalli mostrano una singolare discontinuità rispetto a tutte le altre specie di Uccelli. Non esiste, infatti, altro uccello che a prima vista, possa essere ricondotto od assomigliare, per affinità, sia fisiche che strutturali, di comportamento, abitudini alimentari ad essi. Da un punto di vista evolutivo, sono un gruppo di Uccelli relativamente vecchio la cui forma e caratteristica definitiva, o meglio più vicina agli attuali, viene datata a 20/30 milioni di anni fa. Il loro attuale areale è costituito dai continenti e dalle terre dell’emisfero meridionale del mondo e precisamente nell’area tropicale, sub-tropicale e temperata. Detto questo però, dobbiamo annotare, che contrariamente a quel che si possa credere ma il continente dove si sono trovati il maggior numero di fossili accettati e ricollegabili ai pappagalli è l'Europa. Il più antico di essi, ormai riconosciuto da tutti come quello più datato in assoluto, è stato scoperto in Danimarca e precisamente nell’isola di Mors nel nord-ovest, abbastanza lontano da dove normalmente ci si aspetterebbe di trovare un pappagallo. La sua datazione risale a circa 55 milioni di anni fa, quindi, nel Paleocene-Eocene, e ad esso è stato attribuito il nome di Mopsitta Tanta. Il clima in Europa, quando questa specie era in vita, infatti, era tropicale e pertanto adatto a questi uccelli. Qualche incertezza comunque rimane, come è giusto che sia, ma nel complesso sembra probabile che questo fossile rappresenti, almeno per ora, sulla base delle attuali conoscenze, l’antenato più antico dei moderni pappagalli. Non è poi così incredibile, come si potrebbe inizialmente pensare, che un pappagallo sia stato trovato così a nord in quanto in quel

periodo la maggior parte del Nord Europa, come detto in precedenza, stava vivendo un periodo caldo, favorito

da una grande laguna tropicale che ricopriva gran parte dell’attuale Germania, Sud Est Inghilterra e Danimarca. Tutto questo avveniva solo 10 milioni di anni dopo che i dinosauri sparivano dalla terra. Nel sud dell’Inghilterra sono stati ritrovati altri resti fossili attribuiti ad un pre-pappagallo vissuto circa 40 milioni di anni prima ed a cui è stato dato il nome di Paleopsittacus georgei. Altri ritrovamenti con datazione più recente, circa 30 milioni di anni addietro, sono stati rinvenuti in Francia ed attribuiti ad un uccello molto simile ai pappagalli che è stato chiamato Archeopsittacus verreauxi. Anche in Spagna, così come nel nord America ed altri paesi dell’emisfero nord sono stati trovati resti di antichi pappagalli.





Nel nord America e precisamente al Wyoming, è stato ritrovato un frammento di gnatoteca (la porzione inferiore del becco) di circa 15 mm risalente a circa 70 milioni di anni fa (tardo Cretaceo) ed inizialmente attribuito ad un pre-pappagallo. La maggioranza degli studiosi, però, propenderebbero ormai ad ascrivere il suddetto reperto ad un teropode della famiglia dei Caenagnathidae cioè uno di quei Dinosauri da cui si pensa possano avere avuto origine gli Uccelli. I dettagli li tralasciamo. Ma come sono arrivati fino a quelle latitudini? Tutto questo diventa comprensibile solo se si va indietro nel tempo e si tiene conto di due fattori: la deriva (spostamento) dei continenti ed il clima in quel preciso periodo. Per il primo dei fattori risulta facile dedurre e pensare che, in epoca antecedente, potessero avere avuto origine in qualche zona tropicale del pianeta come l’Africa, Australia, Nuova Zelanda, Sudamerica, Antartide ed India, che nel periodo in cui si originarono gli uccelli (tra il Triassico ed il Giurassico) risultavano uniti in un grande continente chiamato Gondwana. Intorno a 55/60 milioni di anni fa, iniziò la loro progressiva deriva che portò all’attuale posizione dei continenti. Secondo queste ricostruzioni e su basi biogenetiche si può, quindi, formulare l’ipotesi che nel Cretaceo queste “zattere” (continenti) si siano portate dietro tutte le popolazioni di uccelli originatesi in quei luoghi prima uniti in un'unica terra, dando origine a quella che viene definita radiazione adattativa destinata nel tempo a formare diversi ceppi di uniche radici. L’attuale presenza sia in Africa che in Sudamerica ed in Australasia di alcune famiglie od ordini di uccelli potrebbe così essere spiegata in quanto non possedevano capacità di volo tali da consentirgli un volo transoceanico. Sempre sulle basi di questa analisi, è possibile ipotizzare in conclusione che i Pappagalli potrebbero essersi generati circa 100-120 milioni di anni fa (gli Uccelli in genere circa 160 milioni di anni) nelle aree a clima tropicale del grande continente Gondwana in precedenza distaccatosi dal più grande Pangea. In seguito, progressivamente, nel tardo periodo Cretaceo, si sono generate numerose specie già ben distinte fra di loro. Ad avvalorare quanto detto in precedenza vi è il dato che fino ad oggi, nelle attuali aree di dimora di questi Uccelli, non sono stati trovati reperti così antichi; tutti quelli finora ritrovati fanno risalire la loro presenza ad appena 1 milione di anni fa, motivo per il quale si ritiene che i pappagalli si siano evoluti proprio nell'emisfero settentrionale, prima di diversificarsi più tardi nell’area sud della terra. La diversità degli Psittaciformes in Sud America e Australasia suggerisce che l'ordine ha avuto origine nel grande Gondwana, mentre il centro di origini sembra essere proprio l’Australasia che in quel periodo si trovava unita agli altri continenti. L’Europa, l’Antartide e il Nordamerica nel periodo che li vide uniti al grande continente Gondwana, avevano anch’essi presenza di pappagalli che successivamente sarebbero scomparsi a causa del peggioramento del clima. I reperti fossili della famiglia dei Pappagalli, tuttavia, sono ancora abbastanza scarsi per permetterci una inconfutabile e precisa collocazione e pertanto diciamo che tutto il materiale in possesso degli scienziati ci porta a deduzioni che, anche se sono particolarmente vicini alla reale collocazione, non la rappresentano con certezza assoluta, tuttavia essi costituiscono un ulteriore squarcio aperto nella difficoltosa opera di ricostruzione delle origini. Lo studio dei reperti fossili che vengono rintracciati quindi rappresenta un importante e basilare strumento per comprendere meglio il luogo di origine preciso ed il momento della sua diversificazione per comprendere infine quale dei gruppi presente attualmente abbia generato gli altri.



Gianni Matranga
Allegati
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