Amazona vittata
Simile all'amazzone del Tucuman per colorazione e segno rosso frontale, di taglia attorno ai 29 cm, l'amazzone di Portorico è un pappagallo in grandissimo pericolo di estinzione: infatti nel 1992 erano censiti 23 soggetti in libertà e 58 in cattività, tutti concentrati in due soli parchi, uno a Portorico e l'altro negli Stati Uniti, nel Maryland.
Nel 1994, grazie a una serie di interventi in natura e a due fortunate stagioni riproduttive, il numero delle amazzoni in libertà ha raggiunto i 50 individui.
L'amazona festiva vive sull'isola di Portorico (monti Luquillo) ed un tempo popolava anche le vicine isolette di Culebra, Vieques e Mona.
L'amazzone di Portorico nidifica nelle cavità dei tronchi, preferibilmente negli alberi di Palo Colorado, di Magnolia splendens e di Tabonuco. Il periodo riproduttivo è compreso tra i mesi di gennaio e luglio, fuori dal periodo delle piogge. La femmina depone da due a quattro uova che cova per un periodo tra i 24 ed i 28 giorni, ed il maschio le presta assistenza portandole il cibo. I piccoli vengono alimentati da entrambi i genitori fino all'involo a circa due mesi dalla nascita. Il legame parentale rimane tuttavia forte fino alla successiva stagione riproduttiva dei genitori. La maturità sessuale è raggiunta fra i tre ed i quattro anni di età.
L'amazzone di Portorico un tempo era molto comune nelle lussureggianti foreste che ricoprivano interamente l'isola. Con la colonizzazione le foreste sono state distrutte e già a metà del novecento erano rimasti poco più di duecento esemplari viventi, localizzati nella piccola foresta di Luquillo. Anche i frequenti uragani tendono a ridurre considerevolmente la popolazione. Arrivata nei decenni successivi alla soglia dell'estinzione totale, l'amazzone di Portorico fu salvata da un rigoroso programma di conservazione che ne ha consentito un lento e faticoso ripopolamento, sebbene a tutt'oggi nella foresta di Luquillo siano presenti poco più di cinquanta esemplari ed in cattività ne esistano circa un centinaio. Attualmente è in corso di attuazione il progetto Puerto Rican Parrot Genome, finanziato da privati con l'assistenza del dipartimento di Biologia dell'Università di Porto Rico, che ha come obiettivo l'analisi del genoma dell'amazzona vittata e lo studio delle ottimali procedure di conservazione di questo pappagallo.Questo pappagallo è caratterizzato da un comportamento molto prudente e silenzioso quando si trova nei pressi del nido, a causa dei predatori presenti nell'habitat (soprattutto falchi), mentre si rivela discretamente rumoroso in volo e nell'abituale vita di relazione tra le fronde degli alberi.
La dieta dell'amazzone di Portorico è prevalentemente frugivora ed è basata su una varietà non troppo grande di vegetali. Predilige i frutti della palma Prestoea montana, dell'albero caraibico Tabonuco (Dacryodes excelsa), del piccolo albero della Clusia clusioides e le capsule succose della Casearia. Ama molto anche i boccioli dell'Inga vera. La scarsa quantità di proteine della sua dieta spiega il motivo del più lungo periodo di stazionamento dei pulli nel nido dopo la nascita rispetto alla media delle amazzoni.
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