l’ara di Lear (Anodorhynchus leari)
è un pappagallo della famiglia Psittacidae, originario del Sudamerica centrale e orientale.
L'areale di distribuzione di questo pappagallo è rappresentato dalle zone nord-orientali dello stato di Bahia in Brasile, a sud del bacino amazzonico. Le due colonie principali sono dislocate a Toca Velha e Serra Branca, a sud dell'altopiano Raso da Catarina.
Il nome di questo magnifico pappagallo rappresenta un omaggio ad Edward Lear, un illustratore che nel 1832 pubblicò la più grande opera dell'epoca illustrata dedicata ai pappagalli: "Illustrations of the family of Psittacidae". L'ara di Lear è un pappagallo di grande taglia, misurando generalmente tra i 70 ed i 75 centimetri, molto simile all'ara giacinto soprattutto le la colorazione base blu del piumaggio, almeno per quanto riguarda la parte superiore e dorsale del corpo. Di qui la denominazione comune in lingua inglese, "indigo macaw", ossia ara di colore indaco. Il sottogola e la sommità del capo assumono invece una tonalità blu-grigiastra. Le guance sono caratterizzate da due mezzelune di pelle nuda gialla. L'anello perioftalmico è grande e giallo intenso, il forte becco è nero, l'iride marrone scura, le zampe grigio molto scuro. L'ara di Lear è in gravissimo pericolo di estinzione, dato che le residue popolazioni sono ridotte ad un totlate di 250-300 individui e risulta anche estremamente rara in cattività. Il suo habitat naturale sono le caatingas, praterie e savane aride ricche di palme licuri (syagrus coronata), del cui frutto il pappagallo è ghiotto. Anche l'acacia nera e l'agave sono piante molto importanti per la sopravvivenza di questa specie. Questo pappagallo è gregario e socievole: vive in gruppi da 8 a 30 individui. Può arrivare fino a 60 anni di età, anche se la maggior parte degli esemplari normalmente non supera i 50.
La nidificazione avviene generalmente nel terreno, in mezzo agli anfratti rocciosi posti su pareti scoscese, dove il pappagallo scavando ricava profonde camere da cova. Talvolta nidifica anche nelle cavità delle palme più alte.
L'anodorhynchus leari basa la propria alimentazione in natura sui frutti della palma licuri, arrivando a mangiarne fino a 350 al giorno. Per alimentare stabilmente un solo pappagallo è stato calcolato siano necessarie poco meno di 500 palme. Si comprende quindi come il disboscamento metta in pericolo la sopravvivenza di questi animali. Anche l'agave, il mais, le noci, i fichi selvatici e un'ampia varietà di frutta matura fanno parte della dieta di questa ara.
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